Nel 1974 il Consiglio regionale ha acquisito una collezione di opere grafiche di Carlo Spiridione Mariotti, pittore perugino del Settecento (1726-1790), consistente in disegni e acquerelli raccolti in 70 taccuini che rappresentano il nucleo più completo della produzione grafica dell'artista, compresa tra la piena maturità e la sua morte (1778-1790).
I temi che lo interessano di più appartengono alla vita quotidiana della Perugia del tempo, la città e i suoi personaggi: vicoletti, piazze, strade, scorci, monumenti, descrizioni preziose per la storia urbanistica della città, ma sono soprattutto i cittadini ad attrarlo.
L'artista fotografa e racconta scene di vita pubblica e privata, fiere e mercati, artigiani, contadini melensi che si addormentano in ogni dove vinti dagli stenti, personaggi colti nel riposo o nel sonno, anziani zoppi o malandati, ammalati, viandanti, mendicanti,
bambini, animali, musicanti, cantastorie, teatrini, interpreti e costumi teatrali, giochi e feste popolari, processioni, osterie, cantine, fatti di cronaca,
eventi straordinari come il lancio del pallon volante (aerostato) dal Frontone nel 1784...
Il suo tratto è rapido, nervoso, incisivo, ritmato e realistico: le centinaia di persone che ritrae dal vero (nobili, clero, borghesi, artigiani, commercianti, contadini, popolani) sono documenti che ci proiettano in pieno Settecento: Mariotti è cronista e cantore della sua epoca, i suoi disegni sono paragonabili a scatti fotografici di grande valore storico e antropologico. L'artista si rivela dunque un antesignano dei moderni fotoreporter, un cronista, tra l'altro, abbastanza vicino agli ideali diffusi dall'illuminismo.
Le oltre 300 annotazioni autografe di vario genere sono preziose per capire meglio il personaggio, certamente singolare e di una modernità impressionante: anticonformista, originale, acuto, curioso, amante del buon mangiare e del bere, uno che amò il suo popolo e ne fu riamato.